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I grandi Presepi in Maiolica e la Resurrezione
Percorsi d´arte in Val d´Ambra
Per cercare di immaginare le origini della chiesa di San Leolino in Val d´Ambra occorre andare a ritroso nel tempo fino alla fine del secondo secolo e l´inizio del terzo, quando il vescovo Leolino predicava il vangelo ai contadini ed ai pastori che vivevano su questa collina e nel territorio circostante. Ma per vedere una struttura che in qualche modo ricordi quella di un luogo di culto cristiano occorre attendere l´anno mille quando una piccola rustica chiesa sorse dentro le mura castellane che la serravano da presso. Nel corso dei secoli la piccola chiesa ha subito moltissimi rimaneggiamenti, crescendo non solo nelle misure, ma anche nell´importanza e nell´influenza sul sempre più ampio territorio di competenza, fino a divenire Pieve tra la fine del Quattrocento e l´inizio del Cinquecento. Ciò che ora si vede è il risultato di quelle ricostruzioni e di quei rifacimenti conseguenti allo sviluppo del piviere, dalla fine del Seicento a tutto il Settecento. Nel corso di tali rifacimenti il tetto a capanna è stato rialzato, come si può notare osservando sulla facciata la linea esistente del livello della vecchia copertura. Tracce di un ampliamento si vedono anche sul muro laterale che guarda ad oriente, che ancora ben conserva l´antica struttura di blocchetti di calcare murati in strisce regolari parallele. Oggi la pieve di San Leolino comprende la chiesa, integrata nelle mura castellane, la casa canonica, l´oratorio ed il frantoio. Nella casa canonica, a pianterreno, sono ubicati il granaio, la tinaia e l´orciaia ed il primo piano ospita gli appartamenti del vescovo e del pievano, ora in parte adibiti a museo d´arte sacra. Il percorso museale comprende la chiesa, ricca di opere d´arte del XV, XVI e XVII secolo, il museo, con arredi e paramenti sacri dal secolo XIV al secolo XIX, la biblioteca, l´archivio storico, la tinaia e l´orciaia perfettamente conservate. Nel museo sono stati allestiti per i bambini e per le visite scolastiche un angolo dedicato alla battitura del grano ed al pagamento delle decime ed uno a Pirro Giacchi, il pievano di San Leolino che combatté nel 1848 contro gli Austriaci a Sorio, a Montebello e a Livorno e nel 1849 con Garibaldi, contro i Francesi, per la difesa di Roma. Il complesso museale è curato e gestito dall´Associazione Amici di San Leolino con la collaborazione del Comitato Festeggiamenti di San Leolino. L´attività sociale consiste nella promozione, ricerca e documentazione a fini di tutela, di manutenzione e di valorizzazione dei beni culturali afferenti alla Pieve di San Leolino, e più in generale all´intero borgo di San Leolino in Val d´Ambra e relativo territorio, nella predisposizione e realizzazione di mostre, concerti, conferenze e di ogni altra iniziativa culturale utile ed idonea al perseguimento dell´oggetto e finalità sociali e nella eventuale progettazione e gestione di corsi di formazione culturale e professionale nei settori di intervento e di interesse dell´Associazione. L´Associazione ha ospitato nel salone del museo il suggestivo presepe in maiolica policroma opera dello scultore Marco Bonechi che, in piena armonia di forme con l´evento, lo completa con la natura dei nostri luoghi e con la città ideale, connubio di storia, tradizione ed arte, latore di un sempre rinnovato messaggio di cristiana speranza.
Umberto Ragozzino, Curatore del Museo della Pieve
Presepe in Maiolica Policroma
Il Presepe di San Leolino
Tema caro alla spiritualità francescana, la rievocazione della "nascita del Bambino" fu tradotta in forme inanimate sin da Arnolfo di Cambio e dagli artisti dei secoli successivi, che collocavano sculture lignee o in terracotta all´interno delle chiese davanti a fondali dipinti. Artista sensibile ed eclettico, Marco Bonechi attinge così all´archivio della memoria facendo emergere dalla parte più antica del proprio io l´emozione forte e tenace di un´esperienza personale e familiare in cui "la magia del presepe" era parte della ritualità di un evento non solo sacro, ma anche umano. La scelta della terracotta quale mezzo espressivo accentua la valenza intima di questo lavoro poiché la creta accoglie le sensazioni dell´animo umano, riesce, per la "facilità" e la "brevità del fare", a tradurre in immagine le vibrazioni dell´artista. Dalle forme austere e silenti delle prime terrecotte si è passati ora ad opere che si impongono non più solenni per la loro plasticità ed il loro rigore toscano (uso della vetrina bianca e del colore naturale della creta) ma per il cromatismo acceso e luminoso, la ricercatezza dei particolari, la raffinatezza della decorazione dei tessuti e delle vesti che impreziosiscono i personaggi che animano la Natività. Il linguaggio personale in cui traduce i suggerimenti dei pittori del passato lo orienta verso un uso decorativo della terracotta invetriata, che nella resa minuziosa di certi dettagli sembra richiamare la ricchezza e la luce del gotico internazionale; lo stesso gusto della narrazione pervade la scena, animata non da un fluire dinamico degli eventi, ma da gruppi plastici autonomi, quasi isolati nella propria dimensione spirituale eppur partecipi dello stesso evento cui fa da cornice una natura attentamente indagata nelle sue forme più reali. Tutto è una manifestazione di "variopinta" gioia che conduce all´incontro senza tempo con il sacro che l´immagine rivela.
Daniela Matteini, Storica dell´Arte
Presepe in Maiolica Policroma Presepe in Maiolica Policroma Presepe in Maiolica Policroma
Per vedere il Presepe di San Leolino
Il Presepe di San Leolino, nel periodo delle mostre su "I Della Robbia in Valdarno", era custodito nel Museo della Pieve con un altro artistico presepe in maiolica bianca, sempre dello scultore e ceramista Marco Bonechi, già esposto nella Pieve di San Pietro a Cascia di Reggello in occasione della mostra "Sulla scia della Cometa".
Presepe in Maiolica Bianca
Presepe in Maiolica Bianca
Presepe in Maiolica Bianca
Presepe in Maiolica Bianca
Entrambi i presepi fanno parte di una collezione privata, insieme ad un´altra pregevole opera ceramica di Marco Bonechi, "Resurrezione", ispirata al grande affresco di Piero della Francesca presente nella Pinacoteca comunale di Sansepolcro.
Resurrezione di Cristo Resurrezione di Cristo
Resurrezione di Cristo
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